Chiariamo che non si possa pensare di celebrare ogni anno tutte le canzoni, e nel 2019 saranno passati 30 anni dal grande successo di Leali e Anna Oxa che ancora oggi spopola nei karaoke come i migliori brani appena usciti, Ti lasceró. Saranno 50 anni di Zingara, che verranno celebrati a teatro a partire da questo mese, prima al Brancaccio poi al Nuovo, con Iva Zanicchi. Potremmo poi citare davvero innumerevoli successi: trent’anni anche di Almeno tu nell’universo, Cosa resterà degli anni ‘80, cinquanta di Lontano dagli occhi, Un’avventura. Tutti brani che hanno debuttato a Sanremo, e che nel frattempo ci fanno porre delle domande se non possiamo trovare altre canzoni di rilevante storia nel ‘99 e nel 2009.
Tutti brani degni di essere ricordati, e che ci auguriamo vengano in qualche modo celebrati nella prossima edizione, ma il pensiero va prima di tutto a 60 anni fa quando a vincere fu una canzone che parlava di un amore finito, in un’Italia che voleva respirare sentimenti, storie vere, amori veri e non più guerre, con una musica che da un anno si era ormai rivoluzionata: Piove, meglio conosciuta come Ciao Ciao Bambina. Pochissime sono le canzoni che possono vantare in qualche modo un doppio titolo, dovuto alla popolarità del brano che viene conosciuto talmente tanto nel ritornello da offuscare il reale titolo della canzone, Piove ebbe nel 1959 il medesimo destino di Nel blu dipinto di blu che l’anno prima sbancó al Casinò di Sanremo imponendosi già con il secondo titolo popolare che la ribattezzò Volare.
Il (colpevole) mancato tributo alla canzone italiana più celebre nel mondo lo scorso anno (posto che Volare andrebbe omaggiata ogni anno a prescindere dall’edizione in cui ci si trova), costringe quest’anno Claudio Baglioni a una grande festa per Piove e per il suo interprete Johnny Dorelli che, con Domenico Modugno, bissò il successo di Nel blu dipinto di blu davanti a tutti lanciandosi per una carriera memorabile che deve essere premiata all’Ariston. CLICCA QUI PER ASCOLTARE “PIOVE” di JOHNNY DORELLI
Da questo blog lanciamo allora la petizione affinché Johnny Dorelli possa ricevere un premio alla carriera nella prossima edizione del Festival di Sanremo che vinse per due anni consecutivi nel ‘58 e nel ‘59 con due brani che hanno reso bella l’Italia nel mondo. Un intérprete straordinario di musica e teatro: un talento naturale rarissimo che con L’immensita,(Clicca qui per ascoltare)Lettera a Pinocchio, Love In Portofino, Una serata insieme a te, Arriva la bomba, e innumerevoli successi ha cantato brani stupendi e ancora oggi emozionanti, per nulla antichi. Un crowner irresistibile, che ha riportato il jazz a essere conosciuto a livello popolare anche in Italia, non più di quindici anni fa. Un signore della Musica che interpretó come nessun altro, non ce ne voglia nessuno, Don Silvestro in Aggiungi un posto a tavola(clicca qui per vedere lo spettacolo del 1990), con un’ironia elegante tutta lombarda che lo ha sempre caratterizzato anche in tv. Molti hanno parlato di trattative (tutte da verificare per la verità) tra Baglioni e i Ferragnez: ecco, piuttosto che pensare a ospiti di dubbio valore artistico, perlomeno sotto il punto di vista musicale a meno che non si intenda fare un’ apologia di rumori nei reparti dei supermercati con ortaggi che volano per festeggiare sobri compleanni, chiediamo a Baglioni di invitare la storia della musica italiana! Ci appelliamo a tutto il mondo della musica perché questo messaggio possa essere condiviso a gran voce: Johnny Dorelli a Sanremo 2019! Siamo sicuri che facendoci sentire in tanti la storia della musica sarà a Sanremo, un festival che ancora una volta Baglioni promette con…la musica al centro! E allora, che musica sia! Fateci credere che la musica non sia solo la trap, lasciateci sognare ancora con sentimenti ed emozioni concrete!
Massimiliano Beneggi
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