Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se il backup del vostro cellulare avvenisse pubblicamente, con tutti i dati, le foto, le app che si rigenerano davanti a tutti? Risposta esatta, sarebbe un rischio altissimo perché in quel telefono ormai c’é la vostra vita tanto che, per dirla con Gabriele Cirilli, potremmo tranquillamente andare dallo psicologo e, anziché sdraiarci su un lettino e parlare, dargli in mano il cellulare e attendere la sua analisi. A questo rischio vuole giocare l’attore romano nel suo spettacolo Mi Piace, in scena ancora stasera al Teatro Manzoni di Milano prima di innumerevoli altre date che seguiranno per tutta la stagione.
Con molta ironia Cirilli parla della vita quotidiana e delle situazioni più ridicole che si creano (le divertenti risposte di chi viene interpellato per un’informazione stradale che quasi sempre…non è della zona, le vacanze al mare e in montagna, gli usi e i costumi degli italiani) e sfiora come sempre anche temi più delicati (disoccupazione, mafia) commuovendo e confermandosi uno straordinario comico perché sa toccare le corde dei sentimenti e dell’energia emozioni proprio come solo i grandi sanno fare. Straordinaria la spalla comica Umberto Noto, a cui in realtà Cirilli lascia anche battute molto divertenti, dimostrando quindi pure una grande umiltà nel fare un bel gioco di sponda, che non tutti sono disposti a fare nel proprio show. Mi piace è a tutti gli effetti un varietà che, come ci aveva anticipato Gabriele nell’intervista, con degli accorgimenti potrebbe essere riproposto in tv: c’è molta musica (dalle canzoni Disney interpretate nelle più assurde imitazioni che Gabriele ha proposto a Tale e Quale Show negli anni dove è stato persino principessa e sirenetta fino ai grandi Cochi e Renato che la platea milanese del Manzoni canta insieme a lui), battute dall’inizio alla fine, e tanta emozione, che solo il teatro però sa fare ricevere, perlomeno con quel filo diretto e cotanta passione. E ancora una volta il Teatro Manzoni si conferma a livelli assoluti nella scelta di un bello spettacolo comico, che ci fa riflettere per quanto siamo legati ormai alla cultura dei selfie e dei like, che in fin dei conti non è che un grande sintomo di insicurezza e di solitudine della nostra società a cui però non possiamo rinunciare, perché ci è stato imposta e ce la portiamo dietro con tutto ciò che ne consegue: il telefono come seconda vita, che se da un lato ci sembra un marchingegno freddo, d’altra parte ci ricorda con le foto tanti momenti belli e importanti della nostra vita. Insomma, non tutta la modernità è da buttare. Con Gabriele Cirilli, tutto questo…ci piace!
Massimiliano Beneggi