Stasera e domani andranno in onda le due serate finali di Sanremo Giovani, quelle tanto attese e sponsorizzate come una finta novità dal “Dittatore artistico” Claudio Baglioni, che nel frattempo pare stia facendo un pensiero alla nostra proposta di un premio alla Carriera a Johnny Dorelli. Ovviamente la curiosità è moltissima, sebbene i brani siamo già noti al pubblico che ha potuto ascoltarli sul web nelle settimane scorse. Lo sa bene Laura Ciriaco, la cui canzone L’inizio è stata presa di mira da qualcuno che ne ha fatto notare la somiglianza con I won’t give up di Jasón Mraz. CLICCA QUI PER ASCOLTARE IL BRANO DI LAURA CIRIACO Effettivamente le due canzoni sono davvero molto vicine tra loro melodicamente, sia nella strofa sia che nel ritornello, lei non ci sta e, senza assolutamente gridare al complotto ma con onestà morale ci racconta come sono andate le cose. Si capisce che è sincera mentre racconta cosa è accaduto, ma nello stesso tempo sconfortata dai tanti insulti gratuiti piovuti in questi giorni. Restano ovviamente molti interrogativi: perché la giuria non si è accorta prima? Cosa significa, da parte della Rai, riconoscere che una canzone non può essere considerata una novità e squalificarla, senza usare la parola “plagio”? La canzone di Meta e Moro dello scorso anno fu sotto i riflettori perché presentava addirittura parte del testo uguale a un’altra, ma alla fine (troppi interessi?) fu riammessa in gara, fino a poter vincere, aprendo un precedente enorme: a ben guardare anche quella canzone, pur se non era plagio, non era certo da potersi considerare “una novità”. Certo le differenze tra plagio, citazione, e ispirazione sono importanti ma chi non scrive musica non le conosce, e nemmeno si pone la questione che ormai sia stato scritto di tutto, e inevitabilmente alcune canzoni si somigliano. Va detto che la Ciriaco, già concorrente a The Voice, è stata la prima col suo staff a presentarsi di fronte alla Commissione di Sanremo con i periti per giustificare l’assenza concreta di un plagio, cosa che non accade mai. Onore al merito dunque per Laura che assolutamente non si aspettava di essere squalificata. Per lei questo doveva essere l’inizio, e di sicuro sarà tale. La storia del Festival dei Giovani ha un precedente illustre in Povia, che vinse tra i Big l’anno dopo la squalifica tra i Giovani. Intanto abbiamo voluto sentire Laura: lei di dramma ha vissuto quello del terremoto dell’Abruzzo, e di certo se quella terribile esperienza l’ha fortificata, questa storia di Sanremo è stata un colpo inaspettato ma in fondo niente di fronte alle difficoltà del 2009 che le hanno ispirato il suo album pronto a uscire, dal titolo Macerie. Che, per una volta, è una bella novità che non c’entra nulla con la trap.
Laura anzitutto chi sono gli autori del brano? Raccontaci cosa è successo, perché i due brani sembrano effettivamente la stessa cosa a persone non tecniche nel campo della musica.
Gli autori del brano, insieme a me, sono Andrea Tripodi e Stefano Paviani. Nessuno di noi tre conosceva quel brano. Ho letto cose aberranti in questi giorni, e mi dà fastidio che non si creda alla buona fede. Jasón Mraz lo conosco, ma quel brano non lo avevo mai sentito.
Quando è uscito il primo video che denunciava ‘il plagio’, infatti, noi stessi abbiamo scritto alla Commissione per dovere di onestà, perché che i due brani si somiglino è indubbio: abbiamo sentito i periti e abbiamo scritto a Sanremo, quando di solito è la parte lesa a farlo. Quello che io mi chiedo è come facciano alcune persone a insultarci e non credere nella buona fede.
Chi ha parlato di plagio non sa cosa dice. Il mio brano è stato recensito da molti blog online con voti altissimi, quindi perché è plausibile che la commissione e i critici potessero non conoscere quel brano, ma questa concessione non può essere fatta se si parla di me? È successa una cosa che non so spiegare. Nella fase di costruzione dell’album di cui il mio team ha più di 20 ore di audio e video registrazioni, io mi sono occupata molto del testo, gli autori musicali avevano scritto in una tonalità diversa, ma provando e riprovando siamo finiti su quella che è adesso la tonalità . Ma è davvero un caso, per quanto possa sembrare, anche a me, credimi, incredibile.
Quando si può parlare quindi di plagio? Quando c’è una consapevole e voluta uguaglianza con un’altra canzone?
Si utilizza spesso questa parola in maniera impropria e con superficialità. Esistono sono regole ben precise per determinare un plagio e ci vogliono periti e un tribunale che sovrappongano gli spartiti e facciano analisi molto tecniche. Faccio presente che nemmeno la Rai mi ha escluso per plagio, ma per di mancanza di novità. Dal primo giorno in cui è iniziata questa vicenda abbiamo cercato di metterci in contatto con Jason Mraz, per avere una sua valutazione. Questa cosa va al di là di Sanremo, è una questione di etica personale.
A sostituirti è Federico Angelucci, pensi che il fatto che ci fosse lui pronto a subentrare abbia influenzato il web e spinto qualcuno a volere un ex vincitore di Amici per scagliarsi così contro di te?
Io sono sicura che per scegliere i 24 la Commissione avrà stilato una classifica e penso, che, semplicemente, lui fosse il numero 25.
Non ho nulla contro Federico, ma trovo assolutamente ingiusto che sia il web a decretare dei giudizi soprattutto in quella forma. Le persone non si rendono conto che dietro ad un brano c’è il lavoro di un team, tante persone oltre a me. Una squadra che lavora e che continua a lavorare. Ho letto di gente che ci invitava a cambiare lavoro. La cosa che mi fa sorridere amaramente è che tutto sia partito da un anonimo, io per rispondere ho voluto metterci la faccia nel videomessaggio e continuerò a farlo. Chi ha fatto questa cosa probabilmente ha aspettato che io uscissi tra i 24 che avrebbero partecipato a Sanremo.
Angelucci è molto bravo, siamo coetanei e gli faccio il mio in bocca al lupo. Quando poi la commissione si ritrova a dover decidere un numero ben preciso, qualcuno deve stare fuori. Non è colpa sua ovviamente. Alcuni ragazzi che erano in gara con me mi hanno scritto e mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, qualcuno anche il suo disappunto, sono stati gesti molto carini in un momento difficile.
Quando ti sei presentata alla Commissione coi periti, in cuor tuo immaginavi saresti stata squalificata?
Non lo immaginavo perché eravamo certi che non fosse plagio. Mi aspettavo un confronto, che facessero le loro valutazioni, ma ero sicura che non fosse plagio, anche perché sennò avrei fatto finta di niente. Il regolamento parla è quello e va rispettato per quello che è. Sono rimasta un po’ perplessa per le motivazioni. Ma immagino che nemmeno loro lo abbiano fatto con complicità, perché penso sia stata una decisione sofferta anche per loro.
Parliamo allora del tuo nuovo progetto. C’è un album in uscita, di cosa si tratta?
Il mio album è pronto: sono otto tracce che parlano di me, del mio vissuto. Il titolo è Macerie perché io sono abruzzese, metà aquilana e metà pescarese e ho vissuto in prima persona il terremoto del 2009 in cui ho perso la mia migliore amica. È un disco positivo, tutti i brani hanno un messaggio importante dentro, perché io sono così: sempre positiva è ci si rialza sempre. Ho vissuto un’esperienza ben più grave di Sanremo anche se sono giornate difficili, ma anche in questo caso io e il mio staff ci rialzeremo e saremo più forti.
Aprirai qualche concerto?
Al momento siamo in via di decisione perché tutto era in attesa di Sanremo che è virato verso un finale inaspettato.
Per chi farai il tifo ora tra i tuoi 24 colleghi?
Faccio il tifo per Nyvinne e La Zero.
Massimiliano Beneggi