di Arthur Schnitzler
idea e adattamento di Lucrezia Lerro e Lorenzo Loris
regia Lorenzo Loris
con Paolo Bessegato e Massimo Loreto, dal 6 febbraio al Teatro Out Off di Milano
“Fuga nelle tenebre” è un avvincente racconto di una caduta vertiginosa, quella di Robert, nei meandri più contorti della psiche umana. Al centro di tutto: la storia di due fratelli. La professionalità e l’amore che Otto, stimato neurologo, mette al servizio del fratello Robert, si scontra, nel dipanarsi della vicenda, con l’ossessione sempre più incalzante di lui, fino ad assumere i contorni del dramma intorno ad un’anima.
Robert, dopo essere rimasto inorridito dalla vicenda di un caro amico divenuto folle, scrive un’accorata lettera al fratello Otto e lo supplica di mettere fine immediatamente ai suoi giorni, assolvendolo nel contempo da qualsiasi responsabilità, qualora veda manifestarsi in lui i sintomi di una malattia mentale.
Dopo qualche tempo, però, l’ossessione che assale Robert lo conduce addirittura a pensare di aver firmato con il fratello la propria condanna a morte. Man mano che i giorni scorrono arriva a perdere definitivamente la lucidità, si sente “tormentato e perseguitato da ogni genere di stupide e stravaganti fantasticherie”. I suoi fantasmi continuano a visitarlo, gli offuscano il senno. L’incapacità di ricollegare con chiarezza gli avvenimenti lo tormenta sempre di più, mentre una parte della sua passata esistenza rimane avvolta nel buio, tant’è che la sua mente lo ossessiona con idee assurde e maniacali. Si insinua imperiosamente in lui persino il sospetto di essere non solo l’assassino di sua moglie, ma anche dell’amante, di cui non aveva più notizie da tempo.
La promessa fatta al fratello, alla lunga, sarà fonte di ulteriori deliri, quando Robert combatterà tra la sensazione di essere davvero folle e la convinzione che il vero pazzo sia suo fratello, che, al pari di Leinbach, lo scruta, lo osserva. L’incontro con Paula parrebbe salvarlo, ma neanche l’amore basta. Robert continua ad oscillare tra entusiasmi e depressione, preda di ricordi confusi e improvvisi, impossibilitato a svelare al prossimo le sue paure, pena l’essere riconosciuto “ufficialmente” come folle.
Schnitzler riesce a tenere il lettore avvinto alla pagina, dipanando in maniera nitida il progressivo insorgere del delirio nella mente del protagonista.
L’inevitabile caduta nella follia è una “fuga verso le tenebre”, destinata a concludersi con un confronto emozionante tra i due fratelli.
“Fuga nelle tenebre” è un romanzo dotato di una straordinaria modernità, sia per i personaggi e le scene descritte, che per l’abilità dell’autore di tracciare la declinazione lenta e inesorabile della psicosi con una narrazione fluida, ritmata. Un passo alla volta, frase dopo frase, azione dopo azione, il racconto diventa un viaggio nell’abisso della psiche umana.
Comunicato stampa ufficiale