Toto Cutugno in particolare lo sa bene. Lui di Festival ne ha fatti tanti e solo nel 1980 vinse con Solo noi. Poi una valanga di secondi posti (sei), un diciassettesimo posto con una delle hit più grandi di sempre (Voglio andare a vivere in campagna), un quinto posto finale che per il pubblico del Totip (il televoto di oggi) valeva invece il trionfo con L’italiano. Eppure, diciamoci la verità, Cutugno è patrimonio della musica italiana grazie a quelle canzoni memorabili che non arrivarono sul gradino più alto del podio. Il successo lo ha realizzato grazie a un pubblico sempre dalla sua parte. E, a chi sostiene che Ultimo sia troppo arrogante, va ricordato che nemmeno il Toto nazionale ha mai avuto un rapporto eccezionale con la stampa, anzi. Il talento, però, va oltre.
Infinita la lista di cantanti che arrivarono secondi a Sanremo e hanno avuto più storia del primo classificato: da Francesca Michielin che tre anni fa con Nessun grado di separazione arrivò dietro agli Stadio, a Antonella Ruggiero, decisamente più ricordata con Amore lontanissimo rispetto a Annalisa Minetti nel 1998, fino a Alexia, seconda con Dimmi come nel 2002 dietro a un brano dei Matia Bazar non indimenticabile.
In tutti i casi, il favoritissimo che non vince ha sempre un successo immenso a prescindere dal mancato risultato, avvenuto nella maggior parte dei casi per una volontà delle giurie di evitare il finale più scontato. Accadde a Fiorella Mannoia due anni fa con Che sia benedetta, ma anche a Fiorello, solo quinto con Finalmente tu, a Laura Pausini terza con Strani amori, a Giorgia, seconda con Di sole d’Azzurro, a Britti, secondo con Sette Mila caffè, persino a Celentano con Il ragazzo della via Gluck. Insomma, Ultimo può stare tranquillo: il suo successo sarà straordinario. I tuoi particolari sarà storia di Sanremo, e il trattamento che ha avuto anche.
Massimiliano Beneggi