Compie oggi 78 anni Aurelio Ponzoni, in arte Cochi, come lo chiamava sua madre da bambino. Su questo sito parliamo di tanti attori, facendo gli auguri di compleanno ogni volta, ma Cochi merita un articolo a parte, per la sua straordinaria capacità di farci amare il teatro in tutte le sue forme. Ironico, surreale, pungente, divertente, intonato con una voce che non ha nulla da invidiare a quella dei grandi cantanti, Cochi rappresenta in tutto per tutto la milanesità vera. Basti dire che a insegnargli a suonare la chitarra, prima delle esperienze al Derby, fu un tale Giorgio Gaber.
Con l’amico Pozzetto ha regalato pagine di storia della comicità italiana, e ancora divertono come un tempo quando, dopo un’esperienza a Londra, Cochi si inventò quel personaggio londinese saggio, preciso e intelligente, che ben si adatta alla sua presenza con occhi azzurri e volto sicuro di chi la sa lunga. E non a caso con Jannacci, i due si inventarono quella Canzone intelligente che prendeva in giro la cultura musicale volutamente, e spesso eccessivamente, impegnata della cosiddetta canzone di protesta dell’epoca. Fare ridere ed essere intelligenti non sono qualità in contrasto tra loro, e lui è uno dei pochi a non essersi mai vergognati di avercelo insegnato.
Dopo Canzonissima i due colleghi decisero di prendere strade diverse, senza però mai sciogliere realmente il sodalizio artistico, nè tantomeno quello di un’amicizia così longeva dai tempi delle scuole superiori. Cochi approdò a teatro, dove tuttora è tra i protagonisti. Dal 21 marzo, infatti, sarà tra i protagonisti di Quartett al Teatro Carcano di Milano. Di questo parleremo nei prossimi giorni, intanto auguri Cochi, fantastico comico intelligente!
Massimiliano Beneggi