Da giovedì sera al 27 ottobre, al teatro Manzoni di Milano, arriva Il berretto a sonagli, spettacolo che riprende due commedie di Luigi Pirandello. Protagonista il grande Gianfranco Jannuzzo -che torna nella città di uno dei suoi padri putativi, Gino Bramieri- con Emanuela Muni, Alessio Di Clemente, Rosario Petix, Alessandra Ferrara, Carmen Di Marzo e la partecipazione di Anna Malvica diretti da Francesco Bellomo.

Ciampa, scrivano che lavora presso la famiglia del Cavalier Fiorica, viene messo a conoscenza, da Beatrice, la padrona di casa, di una relazione tra sua moglie e il Cavaliere. Mentre Beatrice vorrebbe ammazzarli per salvare l’onore, Ciampa non vuole rinunciare a continuare ad amare sua moglie, pur dividendola con un altro uomo. E così preferisce far passare per pazza Beatrice. Una storia d’amore molto psicologica, piena di contraddizioni sociali, dove la figura di Beatrice, figura femminista che cerca di far emergere la verità ma le viene impedito di farlo, e quella di Ciampa si scontrano diventando a modo loro eroici entrambi. Ne abbiamo parlato con Gianfranco Jannuzzo, vecchia volpe del teatro, alla prova con un personaggio di spessore, interpretato in passato da attori memorabili.

Gianfranco, questo Berretto a sonagli presenta delle piccole novità rispetto alle versioni che il pubblico ha visto in passato.

Nello spettacolo sono state ripristinate delle scene tagliate da Pirandello, come quella in cui la padrona di casa trova due scorpioni, simbolo di gelosia e di morte: Pirandello l’aveva tagliata dopo averla scritta, ma è senza dubbio una scena evocativa che completa maggiormente la trama. Inoltre per una scelta registica di maggior impatto, è stato aggiunto un piccolo flashback iniziale dove i due amanti si stanno incontrando: si comprende così sin da subito che il piano diabolico è ordito apposta da Beatrice perchè Nina (la moglie di Ciampa) si incontri con il Cavaliere, mentre Ciampa con una scusa deve allontanarsi. I sospetti a quel punto si concretizzano con il commissario che li coglie in flagrante: Ciampa da quel momento si troverà con le spalle al muro.

Beatrice però la pagherà cara…
Lei vuole far scoppiare lo scandalo sapendo bene che il prezzo da pagare per avere rovinato due famiglie sarà carissimo in un ambiente così meschino: una femminista ante litteram. A quel tempo c’era il delitto d’onore: anche Ciampa avrebbe potuto pensare quindi di salvare l’onore uccidendo la moglie, ma si disinteressa di questa immagine e preferisce trovare una soluzione alla Richelieu. Il rispetto per la sua donna e per se stesso è infatti molto vivo in lui. Quando Ciampa si rende conto di questa relazione clandestina invita Beatrice a scendere in piazza e dire quello che sa. Raccontando la verità nessuno le crederebbe e tutti la penserebbero pazza. E’ una storia d’amore straordinaria, dove Ciampa non dimentica le sue origini siciliane e l’importanza dell’onore ma pur di non perdere la donna che ama è pronto a non essere il suo unico uomo. E’ un amore assoluto come quello delle tragedie greche: questo testo sarebbe potuto essere scritto tranquillamente da Senofonte.

Per te questo ruolo è una responsabilità e un onore al tempo stesso.

Con il personaggio di Ciampa si sono misurati i più grandi attori del nostro teatro: Eduardo, Turi Ferro, Salvo Randone. E’ una grande responsabilità che mi inorgoglisce sia per il calibro di chi mi precedette, sia perchè l’età di Ciampa è giovane, quindi significa che sul palco mostro ancora meno anni!

Il berretto a sonagli lo possiamo considerare una commedia?

C’è sicuramente una parte di commedia, perchè Pirandello è sempre attento ad alleggerire le storie: il commissario in particolare è caratterizzato dalla sua goffaggine: che non sa mai come si deve comportare. Una sorta di don Abbondio. Non è comunque mai una tragedia intesa in senso lato. Ciampa nel suo monologo sottolinea l’ipocrisia della società. Siamo tutti pupi manovrati dalle regole della società: dentro casa ce ne diciamo di tutti i colori, e quando siamo fuori andiamo a braccetto perchè l’apparenza vuole che ci siano il baciamano, atteggiamenti di rispetto. E’ un testo straordinario dove troviamo quei temi che Pirandello ha reso universali come la maschera, l’essere e l’apparire, l’ipocrisia e la follia, che l’autore purtroppo conosceva molto bene perché sua moglie era affetta da una malattia mentale. E’ la commedia più completa di Pirandello.

Oggi sembrano strane certe situazioni del passato, eppure sui social è pieno di persone infelici che postano continuamente foto per sembrare coppie serene. In modo differente, ma salvare le apparenze ha ancora più valore di tutto il resto per qualcuno.

Non è cambiata molto in effetti la dinamica. Quella dei social poi è una aberrazione che purtroppo vediamo anche in teatro. Tanti giovani filmano lo spettacolo, come se senza il video o la foto non si possano godere il momento che vivono. Per fortuna non sono tutti così, ci sono ragazzi straordinari: ma è disarmante vedere come tanti mettano in mano alle opinioni altrui ogni istante della loro vita.

Il gesto di Ciampa ci sembra quasi eroico, perchè mette l’amore al primo posto in un’epoca in cui pensare alla propria immagine avrebbe significato trovare una soluzione drastica ma applaudita dagli altri. Forse quando tocca a noi non siamo così disposti a rinunciare alla nostra posizione sociale.

Certo. Sono sempre indulgente quando si tratta di situazioni di coppia, perchè poi sappiamo bene che quando tocca a noi la situazione è diversa, emergono tante difficoltà. E’ facile levare gli scudi sugli altri, ma viviamo tutti nella medesima società. In tutti i casi ci vuole comunque sempre il rispetto per se stessi. Che Ciampa dimostra pienamente.

Heidegger parlava di un’antitesi tra la vita autentica dell’essere e la vita inautentica dell’esistere e dell’apparire. Ciampa sicuramente ha optato per la prima, difendendo autenticamente il suo amore e scegliendo di essere quello che sente.

Esatto: Ciampa oltrepassa la maschera e decide di vivere secondo quello che sente, ovvero tenendo il cuore della sua donna in mano. E nel sentirla sua la protegge. Le persone che sanno stare al mondo hanno sempre una gelosia protettiva: anche quando una donna dice il mio uomo, sta facendoci il complimento più bello che si possa ricevere.

La politica oggi che influenza ha sul teatro?

Il teatro fino a un pò di tempo fa era davvero una specie di isola felice, dove vigeva solo la meritocrazia e andava avanti solo chi era bravo. Questo sussiste ancora per i grandi teatri, come lo è sicuramente il Manzoni di Milano. Il teatro non morirà mai se sarà sempre fatto da attori veri che lo fanno bene, comunicano e amano giocare facendo scordare che si tratti di qualcosa di finto. La politica purtroppo ultimamente mette il becco anche laddove non lo metteva prima e non dovrebbe proprio metterlo: io mi auguro che si pensi sempre al teatro fatto con attori veri, altrimenti il pubblico smetterà di andarci. Lo spettacolo a teatro è una scelta, non è come la televisione.

Chi sono due attori italiani che ti emozionano particolarmente quando li vedi recitare?

Ne abbiamo tantissimi: Giancarlo Giannini e Sergio Castellitto sono tra quelli che sicuramente, come dicevo, ti fanno dimenticare che stai guardando una finzione.

Massimiliano Beneggi