Amadeus voleva ricordare D’Orazio: ecco la prova della scaletta della serata.

LA RABBIA DEI POOH E DEI FANS

‘È stata una cosa orrenda. Sapevamo che doveva esserci questo omaggio e siamo rimasti molto male quando non l’abbiamo visto. Stefano D’Orazio meritava quel ricordo: in cinque serate piene di qualsiasi cosa tre minuti si potevano trovare. Per provocazione potrei dire che il tempo si poteva trovare persino al posto degli ultimi cinque in classifica, la cui assenza non avrebbe cambiato la storia della musica’. (Con buona pace di Renga, Bugo e gli altri ultimi in classifica, ndr).

Così anche Red Canzian ha attaccato il Festival di Sanremo e il mancato omaggio a Stefano D’Orazio, sul quale è intervenuto per primo Roby Facchinetti ieri mattina. I fans si sono ribellati e qualcuno di loro se l’è presa persino con Riccardo Fogli, ospite nella finale, reo di non avere pronunciato parola per l’amico scomparso.

L’OMAGGIO ERA PREVISTO: LA PROVA DELLA SCALETTA

La scaletta definitiva della serata testimonia però le buone intenzioni di Amadeus e Fiorello, e esclude da ogni possibile polemica lo stesso Fogli.

Ieri mattina in conferenza stampa Amadeus ha infatti replicato: ‘Sono molto dispiaciuto, c’è stato un problema di sforamenti, di tempi, è colpa mia. Mi scuso con i Pooh, avevamo pensato a un omaggio con Fiorello perché Stefano era un amico’.

Un problema di tempi all’ultimo momento. Sarà vero? A quanto pare è proprio così. Siamo andati infatti a verificare la scaletta definitiva dell’ultima serata. Proprio dopo l’esibizione di Riccardo Fogli, era previsto un ricordo di Amadeus e Fiorello all’ex batterista dei Pooh. Dovevano cantare Uomini soli. Ecco perché dunque Fogli non ha proferito parola: era sicuro anche lui che di lì a poco ci sarebbe stato il dovuto omaggio.

I tempi purtroppo sono realmente stati più lunghi del previsto: la serata doveva terminare alle 2.15, invece è finita alle 2.40.

LA STORIA DEI POOH NON SI CANCELLA

Insomma Sanremo voleva davvero ricordare D’Orazio, ma i tempi non lo hanno concesso. Certo si poteva ricordare in una frase il batterista, come è stato fatto con il grande Gigi Proietti, ma le buone intenzioni erano reali. La confusione e la concitazione dei momenti finali della serata hanno fatto si che ci si dimenticasse di quel momento. La storia dei Pooh non si cancella da nessuna parte, nemmeno dalla scaletta di un Festival che effettivamente ha avuto tanto show e tanto tempo da dedicare anche a interviste che nulla avevano a che fare con la musica. La dimenticanza è incredibile e desta comunque tanta rabbia, ma va compresa la buona fede dei due amici di Stefano, Amadeus e Fiorello, i primi a essere dispiaciuti per tempi (già sforati) imposti dalle regole televisive.

Si calmeranno le acque ora?

Massimiliano Beneggi

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