Chi conosce Corrado Tedeschi sa bene quanto debba essere difficile, per lui, esordire a teatro nella sera in cui la sua Sampdoria gioca il derby ligure contro lo Spezia. A saperlo meglio di chiunque altro è la figlia Camilla, in scena con il padre al Teatro Martinitt di Milano fino al 7 novembre con Partenza in salita (di Gianni Clementi, produzione Goodmood di Nicola Canonico). Lo spettacolo, consigliato per tutte le famiglie, è un godibilissimo confronto tra due generazioni e due personalità con rispettivi linguaggi e passioni, compresa quella di Corrado per i colori blucerchiati. Ecco la nostra recensione.

IL CAST
Corrado Tedeschi, Camilla Tedeschi. Regia di Marco Rampoldi.
LA TRAMA
Dopo vari mesi di assenza per la tournée teatrale, Corrado si incontra con sua figlia Camilla: l’occasione per rivedersi è l’esame di scuola guida che la ragazza deve sostenere a breve e per il quale non è assolutamente preparata. Sarà quindi il padre ad aiutarla nella pratica con alcuni giri in città. Quello che Corrado ignora, però, è di non avere più a che fare con una bambina: il soprannome “Milla”, per esempio, non è più sopportato come un tempo dall’ormai donna che sta cercando di ottenere la patente. Lei, d’altra parte, non riesce ad accettare che il padre abbia un lavoro piuttosto impegnativo e possa rifarsi una vita dopo la separazione coniugale. L’inizio tra loro non è dei più esaltanti: frecciatine, battute al vetriolo e nervosismi sono alla base di questo contrasto evidente sotto ogni aspetto. Lui giocoso ed entusiasta, lei fredda e mai sorridente. Lui ascolta Giorgio Gaber, lei risponde con Gue Pequeno. Linguaggi diversi, modi di interpretare il mondo e le sue novità in maniera del tutto differente.
Eppure, dietro a questi approcci alla società tra loro opposti, si nascondono mentalità molto più simili di quanto loro stessi non vogliano immaginare: da qualcuno Camilla dovrà pur aver preso il carattere permaloso e l’ansia di fronte ai problemi della vita, ma anche la passione per il cinema e la spontaneità che le consente di avere la battuta sempre pronta.
L’esame di guida si conferma difficile come previsto, ma la preparazione di questo e i suoi ostacoli danno la possibilità a padre e figlia di conoscersi e aprirsi l’uno con l’altra come mai avevano fatto fino a prima, rivelando tante sfaccettature di loro stessi che entrambi ignoravano. E alla fine Camilla si scopre molto più matura di quanto non volesse dare a vedere: merito anche delle ninne nanne con cui è stata coccolata da piccola.
LA MORALE
La partenza in salita, tanto complicata con l’automobile, è quella che in effetti la vita offre di tanto in tanto, con i rischi di scivolare all’indietro se non si sta attenti con la frizione.
E’ proprio vero, gli esami non finiscono mai, soprattutto quelli che contano davvero. In fondo servirebbero tante patenti nella nostra esistenza, a cominciare proprio da quella di genitori come quella di figli. E nonostante i ruoli siano sempre quelli, a un certo punto le dinamiche si possono invertire e occorre che a infondere fiducia nell’altro non sia il più adulto d’età. Insomma, chi ha deciso che la P di principiante debba appartenerci solo per un momento della nostra vita?
IL COMMENTO
Per due ore si ride moltissimo, anzitutto perché sul palcoscenico si vedono una grande spontaneità e una complicità che talvolta rischiano di non fermare i due protagonisti nel loro contagioso divertimento. C’è però anche molta tenerezza in questo rapporto tra padre e figlia, che dimostra come i contrasti generazionali ci accompagnino quotidianamente ma, in fondo, non esistano supereroi migliori dei propri genitori e creature più adorabili della propria prole. Possiamo cogitare qualunque piano nella vita, il più possibile lontano dalla famiglia: alla fine, però, si ritorna sempre al punto a cui appartiene il nostro cuore.
IL TOP
Corrado Tedeschi si conferma ancora una volta straordinario in quel modo di fare teatro che avvicina la gente al teatro. Esaltante, pieno di verve (divertentissima la caricatura che propone di Robert De Niro in Taxi Driver), colto e padre innamorato. Si divide al 50% il ruolo di protagonista con la figlia, con cui forma una meravigliosa coppia comica. O meglio, una eccezionale accoppiata che porta sul palcoscenico qualcosa di vero. E quindi emozionante e vincente.
LA SORPRESA
Camilla Tedeschi si rivela una delle migliori novità del teatro italiano: spiritosa, dizione perfetta, ottima padronanza del palcoscenico. Interpretare se stessi potrebbe sembrare la cosa più facile del mondo, ma quando ci si deve mettere allo specchio insieme al padre occorre una grande quantità di autoironia, che lei mostra di avere.
Perfetta anche la scelta registica di intervallare i dialoghi con rapidissimi cambi d’abito che si intravedono attraverso il fascio di luce sulla scenografia: in questo modo lo spettacolo non perde mai di ritmo. Non solo: a fine serata, nemmeno la Sampdoria ha perso il suo derby. Corrado può esultare.
Massimiliano Beneggi