Ha debuttato ieri sera, in prima nazionale, al Teatro Out Off di Milano, Edoardo II o Il mondo intero per nemico di Christopher Marlowe per la regia di Andrea Piazza, un allestimento multidisciplinare basato sulla compresenza di puro testo, immagine filmica e rappresentazione dal vivo. Lo spettacolo sarà in scena fino al 29 maggio e vede sul palcoscenico Giulia Amato, Fabrizio Calfapietra, Maria Canal, Emanuele Righi.
La rilettura del capolavoro di Marlowe ne evidenzia la bruciante attualità: un uomo, re non per suo volere, vorrebbe unicamente vivere con il ragazzo che ama, ma la ragion di stato, i nemici di sempre, la regina e perfino gli stati esteri si oppongono a questa scelta. Centrale è l’infrazione di un tabù sessuale e sociale, ma non solo: il fatto che Edoardo scelga la felicità privata a scapito del bene pubblico ci fa interrogare su cosa significhi compiere una scelta totale e definitiva oggi. In un periodo storico come il nostro, complice la pandemia, ci troviamo infatti a vivere un paradosso: le parole ‘responsabilità individuale’ e ‘bene comune’ vengono ripetutamente chiamate in causa, mentre coloro che dovrebbero e vorrebbero guidare lo Stato vivono sempre più di promesse mai mantenute e istanze che cambiano di continuo. È possibile compiere una scelta totale oggi?

Ecco la trama:
Edoardo, principe d’Inghilterra, diventa re a seguito della morte improvvisa del padre. Il nuovo potere acquisito gli consente di richiamare al proprio fianco Gaveston, suo amico e amante, giovane di umili origini che il precedente re aveva esiliato in terra straniera. L’idillio dei due ragazzi che si amano, però, dura ben poco: i nobili del regno, guidati da Mortimer, si oppongono con forza alla presenza di Gaveston a corte, mentre la regina Isabella, poco più che bambina in una terra a lei sconosciuta, si trova improvvisamente relegata ai margini del proprio matrimonio e della politica del regno. Edoardo II, che è diventato re non per sua scelta e nemmeno per vocazione, cerca disperatamente di compiere il proprio dovere di governante senza perdere l’amore della sua vita, ma la pressione dei nobili prima e della regina poi si trasforma ben presto in aperta ribellione e guerra civile. Fino a che punto si spingerà Edoardo per tenere uniti il bene dello Stato e la propria felicità individuale?
Comunicato stampa ufficiale