Da giovedì 23 a sabato 25 giugno a Malfa (isole Eolie) si terrà l’XI edizione di Marefestival Salina Premio Troisi. Direttore artistico Massimiliano Cavaleri, la madrina, anche quest’anno, la splendida Maria Grazia Cucinotta. Un’edizione destinata a essere ricordata per il parterre ricco di grandi ospiti. Sul palcoscenico artisti del calbiro di Neri Parenti, Ricky Tognazzi, Paolo Conticini, Simona IzzoLunetta Savino. Ci sarà spazio anche per talenti emergenti come il compositore Francesco Pirrone e il regista Mirko Trovatello.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Lunetta Savino, intreprete di oltre 25 film e circa 20 serie per la televisione, amata per la sua grande versatilità artistica dimostrata in personaggi leggeri e brillanti come in ruoli drammatici. Dal debutto al cinema con Grog al successo di Studio Battaglia, passando per Un medico in famiglia (nei panni di Cettina Gargiulo), Saturno Contro, Mine vaganti e tante altre, sono davvero preziose le interpretazioni che le hanno permesso di arrivare a questo ambito riconoscimento.

Lunetta Savino fotografata da Gianmarco Chieregato

Lunetta cosa rappresenta per te questo Premio?

Mi inorgoglisce, anche perché da anni ci sono tante persone che si dedicano anima e corpo a questa manifestazione. Un premio dedicato a Troisi, poi, mi fa enorme piacere!

Chi era Massimo Troisi?

Un grandissimo artista a cui abbiamo voluto bene. Ci manca molto. Mancano artisti con quelle rare delicatezza e gentilezza d’animo che lo contraddistinguevano insieme a quello spirito in grado di far ridere e commuovere. Con l’ironia sapeva dire tante cose.

Vi siete mai incontrati?

Sì, infatti anche alla manifestazione si sentirà una registrazione che avevo gelosamente tenuta inedita fino a questo momento, riguardante una mia intervista a Massimo. Andai sul set di Capitan Fracassa per intervistarlo su Peppino De Filippo, su cui stavo chiudendo un saggio e per il quale volevo proprio l’introduzione di Troisi.

E come andò?

Lui fu molto contento. Mi disse che, per una serie di coincidenze, per interpretare il personaggio di Pulcinella nel film di Scola aveva pensato proprio a De Filippo e al suo modo di presentarsi al pubblico. In quella intervista lo incalzavo sulla sua conoscenza con Peppino e ne emerse una chiacchierata molto piacevole.

C’è qualcosa di Troisi che ti è capitato segretamente di imitare nella tua carriera?

No, non credo di averlo mai imitato. Mi sono sicuramente ispirata, per i ruoli più drammatici, a tante attrici, trovando poi una mia strada. Più che altro penso che si possa riproporre l’approccio di un artista a un personaggio, alla situazione che descrive e sta recitando. Ci sono alcuni, soprattutto nella comicità, che restano dei modelli a cui ispirarsi in tal senso. Massimo aveva un approccio originalissimo, diverso anche dai suoi predecessori. Per questo è sempre rimasto inimitabile.

Il tuo rapporto con la Sicilia?

La frequento, anche perché lì abita il mio compagno, ma ancora la devo scoprire bene. Alcuni luoghi sono quasi “sacri”: ci ho girato film importanti come Felicia Impastato e Il figlio della luna. Siracusa è una città a cui sono legatissima, avendoci recitato anche a teatro. Così come tanti piccoli paesi. Eppure è talmente vasta e diversa in ogni suo angolo che non mi accontento, la voglio scoprire!

Il grande successo di Studio Battaglia sembra poter raccontare sempre di più un ruolo centrale della donna nella società. A che punto siamo, secondo te, con questo tipo di maturazione sociale?

Si fanno un passo avanti e tre indietro. Una società si definirà davvero moderna quando avrà dato davvero il giusto spazio alle donne. C’è necessità di accogliere il talento femminile senza alcuna forzatura. Le donne lo hanno dimostrato sul campo quanto siano brave a far funzionare le cose con praticità. Ora il mondo, se vuole sopravvivere, deve concedere il giusto spazio.

Per fare abbracciare in modo più immediato questo messaggio può servire l’ironia di cui parlavamo poco fa?

L’ironia è fondamentale nella vita, per capire le cose e per relazionarsi agli altri oltre che a se stessi. E’ sicuramente un sintomo di intelligenza. Tuttavia arrivano momenti in cui bisogna combattere: lì non c’è spazio per le chiacchiere e l’ironia, si combatte e basta!

Dove vedremo Lunetta nell’immediato futuro?

Sto finendo di girare Lolita, in Puglia, che uscirà nel 2023. A fine anno inizieremo a fare le prove per un progetto teatrale con la regia di Marcello Cotugno. Si tratta di La madre, di Zeller, per la prima volta in Italia. Poi ci sarà la seconda serie di Studio Battaglia. Vedremo cos’altro salterà fuori!

Se la vita di Lunetta Savino fosse una canzone quale sarebbe?

E dimmi che non vuoi morire, di Patty Pravo.

Massimiliano Beneggi