Teatro Parenti, da stasera Almerica Schiavo è Medea

Da stasera 23 maggio al 25 maggio in Sala Grande al Teatro Franco Parenti di Milano va in scena Medea, con Almerica Schiavo, Paolo Vaselli, Dario D’Ambrosi e la Compagnia Stabile del Teatro Patologico.

Il progetto proposto da Dario D’Ambrosi e dal suo Teatro Patologico, in collaborazione con
l’Università di Roma “Tor Vergata”, è di portare in scena una particolarissima versione
della “Medea” di Euripide, a conclusione di un intenso e riuscito percorso teatrale, quello
della scuola di formazione teatrale per ragazzi diversamente abili “La Magia del Teatro”.
Lo spettacolo vede in scena ragazzi con disabilità e attori professionisti, tra cui Almerica
Schiavo nel ruolo di Medea, Dario D’Ambrosi nel ruolo di Creonte e Paolo Vaselli.
L’adattamento possiede come elemento centrale il rapporto tra corpo e linguaggio: un
corpo che si fa lingua e comunicazione, grazie all’importantissimo ruolo che ricoprirà la
musica dal vivo di Francesco Santalucia e Francesco Crudele in arte Papaceccio.
Il linguaggio assume sostanza soprattutto attraverso l’uso del greco antico.
Lo spettacolo prevede infatti sia l’uso dell’italiano che del greco antico (risultato di un
attento lavoro di studio e consulenze filologiche).


Ciò che ha delineato i diversi momenti e quindi il diverso uso delle due lingue è proprio
l’emozionalità, i diversi stati emotivi che caratterizzano questa violenta quanto
commovente storia.
La musica dal vivo accompagna i momenti in greco antico, non come semplice tappeto
musicale ma come vero e proprio intervento corporeo ad arricchire, completare le
suggestioni che saranno evocate da un lingua così antica e musicale; la lingua italiana
sarà lasciata al silenzio, all’assenza di musica, a quella carica di suggestioni ed emozioni
che saranno presenti nei monologhi di Medea quanto nei rapidi e intensi scambi di battute.
La scelta del testo ed il successivo lavoro di sperimentazione dimostrano che il lavoro di
D’Ambrosi con i ragazzi con disabilità, non sono solo una forma di terapia, ma anche la
fantastica possibilità di espressione artistica ed emotiva, un luogo di aggregazione e di
formazione entusiasmante in cui giocare e divertirsi sul serio, in cui i ragazzi disabili hanno
potuto sentirsi ed essere finalmente protagonisti.

Comunicato stampa ufficiale