Sembra incredibile, ma questa settimana alla domenica sera tutte le partite di Serie A sono già concluse. Eccoci allora al lunedì pronti con il nostro MusiCalcio, che racconta il campionato attraverso le canzoni. Se la quinta giornata di Serie A avesse un volto musicale, quello sarebbe Gatto matto, di Roberto Angelini. È lui il commentatore speciale del quinto turno.

Non c’è Vento e pioggia in questo weekend calcistico. Niente Gocce di pioggia ma ugualmente da qualche parte è come se piovesse, almeno per l’umore. Tutto è cominciato con il pari tra Salernitana e Frosinone, ma soprattutto col successo del Lecce per 1-0 sul Genoa. Il gol del Condor Oudin nel finale regala ai salentini il quinto risultato utile consecutivo (unica squadra insieme all’Inter a non avere ancora perso). Senza illusioni di alcun genere, ma giustamente orgogliosi di questo avvio di campionato, Ora i leccesi sono terzi da soli in classifica. Occorre festeggiare e Non fingere di non sapere che questi risultati saranno fondamentali in chiave salvezza. È La prima volta che succede in Serie A. Nel posticipo di domenica, invece, La notte è complice dell’inutile 1-1 tra il Torino e la Roma mia d’estate, coi giallorossi già in ritardo di 10 punti dalla vetta. Non che vada molto meglio ai cugini laziali: il medesimo pareggio contro il Monza dimostra che Le rondini non fanno primavera: il successo di due settimane fa sembra già lontano, la squadra di Sarri quest’anno farà molta fatica a qualificarsi per l’Europa se non cambierà passso: Chi pensava che De Ketelaere fosse Il pacco consegnato dal Milan all’Atalanta si deve ricredere: il belga è molto forte e si rivela determinante nel concedere assist vincenti ai compagni. Con un 2-0 sulla Cenere di un Cagliari inesistente finora, i bergamaschi dimostrano di essere ancora vivi, sebbene imprevedibili esattamente come i gatti.

Respira e ritrova la Serenità il Milan che, tuttavia, dopo il derby sembra aver perso un po’ di convinzione. Pioli si ostina a Non cambiare mai gli undici in campo fino a metà secondo tempo, mentre forse qualche sostituzione si potrebbe fare anche prima. La zampata vincente gliela regala Leao, il giocatore che era chiamato a una prova importante dopo la deludente partita di Champions’. In ogni caso i rossoneri soffrono troppo contro il Verona e fino all’ultimo rischiano di subire il pari. Anche l’Inter, vince di misura: 0-1 a Empoli grazie al suo uomo spogliatoio Di Marco che fa un vero eurogol da antologia. Tutto sommato i nerazzurri gestiscono il gioco dall’inizio alla fine e, a differenza del Milan, godono della fiducia smisurata di molti. In pratica, hanno appena tre punti di vantaggio dopo cinque partite ma a sentire alcuni opinionisti sembra che abbiano la seconda stella già in tasca. Forse prematuro, sarà Il Signor Domani a dire cosa accadrà: per adesso, in effetti, l’Inter è ancora a punteggio pieno e ha già sfidato due delle prime cinque classificate. Una di queste è la Fiorentina, che sul campo del’Udinese porta a casa la seconda vittoria consecutiva. Il risultato è comunque bugiardo: due gol di scarto forse sono troppi, considerando la prestazione maiuscola a cui è costretto il portiere Terracciano per evitare il pari bianconero. In pieno recupero è ancora Bonaventura a fissare il punteggio sullo 0-2 e a fare dei Viola L’incognita di un campionato che sembra in ogni caso affare delle milanesi. Le altre pretendenti al titolo mostrano di essere troppo altalenanti. E si sa, Quando crollano le stelle anche solo per una domenica, cadono tutte le certezze rispetto a quel che si è detto in precedenza. È davvero una giornata poco felice dal punto di vista..felino! La Juventus recupera per due volte lo svantaggio contro il Sassuolo, ma nel finale dell’anticipo si lascia travolgere dai padroni di casa neroverdi. Il 4-2 definitivo arriva in seguito a un disastro totale della difesa. Il portiere non si intende con il difensore Gatti che, ricevuta palla dal compagno, al 94’ anziché gettarla nella mischia dell’attacco per cercare il 3-3, pensa bene di rispedirla indietro. Il portiere, però, è ancora fuori dallo specchio della porta e il Gatto matto della Juventus fa gol nel lato sbagliato. Clamoroso 4-2 con i giocatori del Sassuolo che sembrano sbeffeggiare l’avversario nel loro pur lecito festeggiamento. Szczęsny non ha parole e guarda impietrito Gatti. Probabilmente deve pensare: “Solo con te poteva succedere una cosa del genere”. Ma in quanto a felino, c’è chi sta peggio.

Sembra già arrivato il Tramonto sui successi del Napoli. Vicino al Vulcano pochi mesi fa si festeggiava lo scudetto, ora l’atmosfera è svanita. Osimhen, proprio lui, il “felino”artefice del trionfo, colpisce un legno, sbaglia un rigore e nel finale viene sostituito. Si arrabbia con Garcia facendo emergere tutta la tensione nello spogliatoio. Se il gatto matto della squadra di De Laurentiis non dà la zampata giusta, contro il Bologna non ci pensa nessun altro a segnare. Finisce a reti bianche. Il Napoli resta fermo a 8 in classifica. Non vi è dubbio che tutte le grandi questa settimana abbiano peccato di presunzione e forse anche un po’ di arroganza, credendo di essere superiori agli avversari. Di fatto è andata bene a poche: la superbia non paga, come diceva la canzone Gatto matto.

Sono trascorsi esattamente vent’anni da quanto Roberto Angelini incideva Gattomatto. Un vero tormentone estivo, capace di candidarsi persino agli Italian Music Awards in un panorama di canzoni che iniziava già all’epoca a essere molto e troppo vasto. La canzone si presentava come un racconto e al tempo stesso rappresentava la perfetta descrizione dell’atteggiamento felino. Opportunista, scaltro, curioso, sospettoso e dal passo rapido: potete pensare a giocatori come a gatti, si è sempre nell’ambito giusto. Il gatto è capace di guastare le feste coi suoi dispetti, ruffianamente pronto a continue promesse di amore eterno. Un po’ come i giocatori del calcio contemporaneo che oggi baciano la maglia per cui giocano e domani faranno la stessa cosa con quella della squadra che li pagherà di più. Perché poi a un certo punto, come col gatto di Angelini, si perde la pazienza con questi imprevedibili amici. Roberto si consacrò al grande pubblico con questa canzone, ma non voleva diventare il cantante da intrattenimento. Così successivamente registrò un album, Ripro-pongo dal tono completamente diverso: un genere folk più impegnato, ben lontano dal poter essere confuso per un tormentone usa e getta. E pensare che GattoMatto era nata proprio per non essere confuso con i cantautori troppo seri, dopo aver fatto bene a Sanremo tra i Giovani nel 2001. Quel brano dunque aveva qualcosa di molto autobiografico, raccontando anche la volubilità dello stesso Angelini e la sua divertente passione per la mondanità.

Nel video della canzone si esplicitava quel doppio senso già abbastanza chiaro, dove la sensualità felina e quella umana si confondevano. Tra ammiccamenti e sfilate intorno ad Angelini, tante ragazze sembravano corteggiarlo cercando la sua approvazione. Alla fine la spuntava una ragazza con in braccio un gatto persiano che faceva rumorosissime fusa. Ecco, tra tanti corteggiatori estivi di Lukaku, alla fine sta facendo molto meglio De Ketelaere all’Atalanta. Il vero felino forse è lui.

Massimiliano Beneggi