La bella televisione si fa alle ore 14: Milo Infante e Barbara Palombelli guidano, su reti non ammiraglie delle rispettive aziende, due tra i programmi più interessanti del pomeriggio. Entrambe in onda subito dopo pranzo, Ore 14 su Raidue e Lo sportello di Forum su Rete 4 sono in questo momento tra le offerte migliori che il panorama televisivo proponga. Insieme a La volta buona, in onda su Raiuno sempre alla stessa ora.
Intelligente la scelta di contrapporre trasmissioni completamente diversa l’una dall’altra, lasciando allo spettatore la possibilità di dedicarsi a questo genere anziché a quello. Interessanti nei loro dibattiti dove chi parla ha possibilità di concludere la sua frase senza essere interrotto. Professionali i conduttori che hanno il pieno controllo di quello che succede nel loro programma. Trasmissioni diverse, che hanno approcci e notizie diverse, ma con lo stesso obiettivo: accompagnare il pubblico verso un sollievo, per cui anche ciò che spaventa di questo mondo si potrebbe evitare. Basta sapere come farlo.

Milo Infante su Raidue, a Ore 14, parla di attualità conservando un carattere assolutamente giornalistico su fatti di cronaca che meritano di essere approfonditi. Gli ospiti in studio non sono chiamati a un dibattito per discutere se sia giusto o sbagliato quello che è accaduto (specie nel caso della cronaca nera), ma a riflettere sulle provocazioni di Milo Infante, che si interroga sulla genesi di certi fatti, cercando di scoprire come siano possibili talune incoerenze sociali.
Per esempio, cosa deve esserci nel cervello di chi festeggia per una guerra? Oppure, riferendosi al caso di Castel Volturno dove un adolescente ha aggredito un ragazzino con un tirapugni fuori da scuola, si domanda come mai sia ammesso un tirapugni a scuola. Quindi rigira la questione agli ospiti, che a quel punto intervengono circa l’educazione dei ragazzi nel 2023. Ciascuno ha la sua opinione in proposito, anche dall’alto delle sue esperienze e competenze (la criminologa Bruzzone ha ovviamente argomenti diversi ma uguale è l’apporto che può dare una Monica Leofreddi, sempre perfetta nel descrivere le sensazioni di ognuno con un linguaggio semplice e chiaro). La notizia da cui parte il talk show, però, è intoccabile: impossibile litigare su questa. Milo Infante cerca piuttosto una soluzione sociale, riflettendo su quello che non funziona nel nostro mondo. Se vogliamo smettere di inorridire, è giusto riflettere sulle devianze che la società vive. Il servizio pubblico deve fare anche questo e Milo Infante lo fa molto bene. Ogni tanto rimarca in diretta certe lacune della redazione, che però poi coccola subito con una carezza perché sa bene non essere facile recuperare notizie e fotografie da un secondo con l’altro come lui richiede. Educato, gentile, competente: ormai Ore 14 è il suo orario da tantissimi anni, forse uno così bravo come Milo Infante non potrebbe nemmeno funzionare in altri orari dove l’attenzione richiesta non è così alta. I collegamenti e i video sono sempre di natura estremamente giornalistica. I sensazionalismi restano fuori dalla trasmissione.

Stessa competenza che conosciamo da anni anche nella sempre pacata, onesta e piacevole Barbara Palombelli. La trasmissione che conduce è ormai conosciutissima e, onestamente, l’unica nel genere che possa conservarsi intatta negli anni, nonostante certi cambiamenti del format. Il suo Sportello di Forum, però, sembra addirittura migliorato negli anni. Ormai non è un segreto: le storie sono vere, i personaggi sono attori. Se nella versione mattutina di Canale 5, però, c’è spazio più che altro per espressioni recitative di questi ultimi, il segmento pomeridiano di Rete 4 segue un fil rouge con una tematica un po’ più precisa. Su cui fare delle osservazioni di carattere sociale. La parte di riflessione è dichiarata sin dall’inizio con le frasi filosofiche lette dalla brava Camilla Ghini. Tra la seduta e la sentenza del giudice, i protagonisti parlano anche con l’ospite che esprime la sua opinione. Ma soprattutto la trasmissione si fa forza anche delle interviste di Giulia Giorgi, che realizza servizi con psicologi, assistenti sociali e professionisti in grado di dare risposte più concrete non tanto alla sentenza in sé, quanto a un disagio sociale che la vita ci può porre davanti da un momento all’altro (lutti, perdoni, rotture familiari). Insomma, il dibattito non si trasforma mai in caciara.
Praticamente alle ore 14 con Milo Infante da una parte e Barbara Palombelli dall’altra riescono a raccontare la società cercando di dare risposte risolutive, senza però intaccare le notizie e i fatti da cui si parte. Riuscire a tenere le redini di un dibattito, dove non si urli e non si esageri, potrebbe apparire più che mai facile, ma visto l’affanno che vivono tanti loro colleghi nel cercare la medesima impresa dimostra che Milo Infante e Barbara Palombelli sanno fare qualcosa di poco consueto. E per questo ancor più apprezzabile.
Il pubblico apprezza: entrambe le trasmissioni si attestano oltre il 6% di share, con Infante generalmente poco più avanti di qualche decina di percentuale. Non daranno troppo materiale ai social, come fa Uomini e Donne, ma ci aiutano a vivere meglio il mondo eccessivamente social e poco sociale. Il talk show, quando è così equlibrato, funziona e ha un senso utile per chi guarda.
Massimiliano Beneggi