All’improvviso è tornato Fabrizio Corona. L’Italia pende ancora dalle parole di un personaggio così assetato di denaro e popolarità da essere pronto a tutto. Simpatico oppure no, è uno che fa ascolti e quindi ecco che, dopo essere stato ospitato da Francesca Fagnani, sta facendo il giro delle parrocchie televisive da circa tre settimane.

Nessuno si domanda come sia possibile che Fabrizio Corona sappia tutto a proposito dello scandalo calcio scommesse. Come faccia ad avere certi video. A cosa si riferisca quando dice che “sta lavorando” al caso da diversi mesi, con lo stesso piglio che userebbe un magistrato. Fabrizio Corona fa gola a tutti ed è rispettatissimo da ogni televisione.

Censurato da Avanti Popolo (legittimo, finalmente il servizio pubblico si ricorda della sua essenza, ma allora perché invitarlo?) martedì notte è stato intercettato da Striscia la Notizia.

L’intervista di Valerio Staffelli a Fabrizio Corona è stato uno dei momenti più bassi che la tv potesse proporre. Una situazione imbarazzante.

Anzitutto per il trattamento riservato all’ex paparazzo: mai una risata fuoricampo, di quelle usate frequentemente da Striscia la Notizia per uccellare qualunque ospite. Più che una forma di rispetto (parola che a Ricci non ha mai particolarmente interessato nei confronti di alcun personaggio), sembra di percepire addirittura della soggezione nei confronti di Fabrizio Corona.

Ma è drammatico anche il commento dell’ex marito della Moric, quando dichiara spavaldamente che non fa nomi se non in cambio di denaro. Si intuisce che sotto sotto mancano persino gli argomenti: nessuna informazione, tante chiacchiere. Così ne pronuncia solo qualcuno sotto i sorrisi di Staffelli. L’etica finisce sotto terra e in cambio di qualche ascolto in più ci si fa andare bene tutto. Tempo cinque minuti, ed ecco che la Procura interviene per dichiarare che quei nomi appena pronunciati non risultano tra gli indagati. Bel colpo Ricci, hai visto che scoop?

La tv non si può prestare a fare il gioco che Fabrizio Corona seguita da anni. Il sensazionalismo lasciamolo da parte.

In questo momento c’è già la preoccupazione che tutto quanto non finisca in bolle di sapone come accaduto in passato, pur di salvare il calcio italiano, troppo importante nel nostro Paese. Del resto basti pensare a come le vittorie ai Mondiali ‘82 e 2006 cancellarono in un attimo gli scandali del calcio scommesse e Calciopoli. C’è troppo interesse per lo sport più amato in Italia: in fondo sappiamo già che pagheranno solo alcuni, ma non tutti i responsabili. Facciamo almeno che non sia glorificato uno come Fabrizio Corona. La tv deve condannare senza scoop la ludopatia; altresì deve proteggere dalle manie di protagonismo. Fare di Corona un eroe non è utile per lui e non è saggio per per il piccolo schermo, che merita francamente di meglio.

Siamo di fronte a casi seri. Evitiamo, tra giustizia e televisione, di dover dire tra qualche mese “Abbiamo giocato”. Gli unici che possono giocare (solo sul campo) devono essere i calciatori. Indagini e informazione siano trattati a dovere.

Massimiliano Beneggi