GialappaShow funziona perfettamente anche in questa seconda edizione (non tanto negli ascolti, fermi al 5%) e si inserisce alla grande nella nuova televisione 2023. Ossia in quella programmazione che non conta più solo Rai, Mediaset e La7, ma che ha anche Tv8 e Nove tra i canali su cui si gira per cercare film o varietà di un certo interesse. Anche per questo il 5% di share è francamente pochino, ma la qualità è molto elevata. Non solo, ma si inserisce benissimo anche in quella nostalgia anni ’90 che si sta proponendo sempre più prepotentemente. Chi avrebbe mai pensato, per esempio, che avremmo vissuto ancora Barbie, Turtles, La ruota della fortuna (in arrivo a gennaio) e appunto la Gialappa’s (con tanto di Neri per Caso)? Ci speravamo, certo, ma sembrava che tutto quanto dovesse appartenere ormai a un passato irrecuperabile.
GialappaShow ha la capacità di rinnovarsi, pur mantenendo lo stesso meccanismo già assodato nel tempo, specie da quando (e lì siamo già nei primi anni 2000) alla conduzione dei programmi c’è il sempre stralunato e comicissimo Mago Forest. Una co-conduttrice diversa per ogni puntata, un pubblico in studio formato da simpatiche comparse fa da cornice a contenuti divertenti che non vogliono spiegare alcuna morale a nessuno. La gente da casa sa che il lunedì con la Gialappa’s si diverte: è quello che serve.

A permettere al programma di essere sempre contemporaneo senza perdere la sua identità, ci sono ovviamente i video che non sono più quelli dei gol sbagliati da Pancev (flop clamoroso dell’Inter anni ’90) ma quelli dei giocatori di oggi, oltre che ripresi da tanti social. Non c’è, però, solo quel dettaglio. Lo spirito del format si basa da sempre sulla qualità fondamentale della Gialappa’s: sapere riconoscere i migliori comici in circolazione per valorizzarli al meglio. Se indimenticabili sono le edizioni di Mai dire con Teocoli, Gnocchi, Aldo Giovanni e Giacomo, Albanese, De Luigi, Cortellesi, Crozza, Ocone, ecco che anche le puntate di oggi si possono avvalere di tanti bei personaggi. Su tutti, Valentina Barbieri. La ragazza è divenuta famosa su Instagram grazie alle sue innumerevoli imitazioni, poi trasformate direttamente in autentiche parodie con tanto di testi formidabili. Chiara Ferragni e Ilary Blasi sono i suoi principali cavalli di battaglia (le fa identiche), ma è bravissima anche a imitare Elisabetta Franchi, Giorgia Meloni, Francesca Fagnani, la cuoca Benedetta Rossi, Annalisa. Valentina Barbieri è particolarmente strepitosa nel catturare un paio di dettagli nei modi di parlare e nelle mimiche facciali dei personaggi, sapendoci poi giocare con innata verve comica.

La Gialappa’s se ne è accorta, come ha sempre saputo fare coi migliori talenti. Così l’ha portata in tv, dimostrando che non sempre i social sono il male assoluto: tuttavia sappiamo bene quanto non sia automatico il trasferimento di successo da Instagram alla tv. Anche questo, dunque, concorre a favore di Valentina Barbieri, che sa distinguersi come qualcosa di più rispetto ai fenomeni social. Senza esagerare: è molto più sciolta lei in tv che non la regina dei social, Chiara Ferragni, al Festival di Sanremo.
GialappaShow può contare anche su altri comici preziosi (i già noti Alessandro Betti, Antonio Ornano, Ubaldo Pantani ma pure i più giovani irresistibili Toni Bonji, Brenda Lodigiani, quindi Stefano Rapone e Thomas Basilico). Non sbagliano un colpo i Gialappi: non lo fanno quando sfottono la tv con genialità ma addirittura riescono a far brillare ciò che è meno divertente. Nel cast ci sono ancora Marcello Cesena e Simona Garbarino, protagonisti dell’irriverente (e in tutta onestà piuttosto irritante) Sensualità a corte. Immancabile il citofono (ora a colori, nelle primissime edizioni di Mai dire era in bianco e nero), insieme a tante gag nonsense e surreali, oltre che numerosi ospiti. Ancora oggi, pur senza personaggi da prendere di mira come Maurizio Mosca o Biscardi, oltre alle interviste del Trap, il meccanismo funziona. Con GialappaShow si ride sempre: è una certezza a cui la tv ha ripreso ad abituarci. Siamone grati.
Massimiliano Beneggi