Eccoci all’appuntamento delle novità discografiche della settimana: da Michele Bravi a Laura Bono sono in tanti a uscire in questa giornata. La musica che esce oggi 27 ottobre vede però anche molte cover.

Appassionante quella di Ti sento, che Bob Sinclair ripropone coi nuovi Matia Bazar, conservando anche la voce originale di Antonella Ruggiero: non vediamo l’ora di vedere i ragazzini ballarla come fecero con il successo di Raffaella Carrà riacceso da Sinclair. I La Crus ripresentano Io confesso. A Sanremo 2011, nella serata dei duetti, la cantarono con Nina Zilli, oggi la ripropongono con Carmen Consoli. Entrambe eleganti: il contrasto tra voce femminile e maschile certamente dà un tono diverso a un brano che forse avrebbe meritato ancora più fortuna già all’epoca. Ora sembra fuori tempo massimo, ma la versione con Carmen merita di essere ascolttata.

Foto di Alek Pierre

I Duran Duran propongono una loro versione di Psycho Killer, chiamando con loro una musicista (e voce) femminile di straordinario impatto come Victoria De Angelis (bassista dei Maneskin). L’apporto di Victoria si sente tutto in questa cover, molto più ricca di strumenti e di sonorità emotive rispetto all’originale dei Talking Heads. C’è da ammettere che sono passati anche 45 anni da quando uscì per la prima volta Psycho Killer. La discomusic sarebbe esplosa qualche tempo dopo.

Ecco che i Duran Duran, idoli assoluti degli anni ’80, hanno quindi reso giustizia a un pezzo dalle grandissime potenzialità, da oggi ancora più forte. E’ proprio vero che basta cambiare gli arrangiamenti e la musica può giocare sempre, anche con le combinazioni di note già usate tanti anni fa. Da oggi 27 ottobre, i Duran Duran sono anche fuori con il loro nuovo album, che unisce loro vecchi successi con cover di altri artisti. E con questa mossa di coinvolgere Victoria, hanno trovato il modo di farsi ascoltare anche dai più giovani. Mica scemi.

Arriviamo però alle novità assolute della settimana.

Michele Bravi torna protagonista, con un brano dal titolo Odio. La canzone parla del contrasto tra l’amore puro, che si esprime quando siamo al fianco di una persona, e l’amore puramente carnale, che può accadere anche con la persona che si ha solo “di fronte”. Con questa ci si trova in direzioni opposte, arrivando più volte allo scontro, quindi appunto all’odio. Ma come si può tollerare un rapporto così quando si vuole celebrare l’amore? Insomma Odio è una sorta di Minuetto 2.0, dove la passione prende il sopravvento lasciando il corpo in balia di decisioni non condivise dal cuore.

Michele Bravi ci mette la sua solita e bellissima intensità, con una voce già di per sé musicale e avvolgente. Non ci stancheremo mai di sottolineare le qualità di questo ragazzo, sensibile, attento osservatore della realtà. Coraggioso nell’affrontare un tema come l’amore da un punto di vista forse poco popolare tra i più giovani, ma lui aiuta ad aprire gli occhi per distinguere tra i sentimenti che valgono e quelli da evitare. La melodia è come sempre coinvolgente ed emozionante: di Michele Bravi si parla sempre troppo poco, ma quando viene fuori con un suo brano c’è solo da spellarsi le mani con gli applausi.

Non è forse l’intonazione la dote migliore di Motta, ma questo ragazzo (uno dei re della musica indie di pochi anni fa, poi un finito nella penombra dopo Sanremo 2019) è sempre uno dei più originali professionisti musicali. Lui con le note ci può veramente giocare, unendo diversi stili che vanno dal pop al rock passando per il rap. Li fonde e vengono fuori prodotti godibilissimi da ascoltare. Non succede troppo, però, con Titoli di coda, la canzone che interpreta con Willie Peyote e che lancia il suo nuovo album in uscita oggi: La musica è finita. Più che altro sembra mancare lo sprint giusto a questa canzone, la cui idea era buona ma non si sviluppa mai. Motta si lancia in un pezzo riflessivo che paragona la vita a un film. A volte, fa intuire il pezzo, i titoli di coda sono anche l’occasione per un nuovo inizio, con nuovi spettatori per altre avventure. Un traguardo inevitabile e necessariamente irreversibile insomma. La melodia, come detto, non convince fino in fondo. In ogni caso bentornato Motta, c’era bisogno del ritorno di un cantautore mai banale come lui.

Si intitola Rock and roll il nuovo brano di Bugo. Sebbene ci sia un po’ di confusione nel cantautore, perché il pezzo è più un rock pop che un rock and roll, il coinvolgimento è comunque totale. Pezzo piacevole da ascoltare, orecchiabile, spensierato. Ogni tanto c’è necessità anche di questa musica senza troppe pretese se non quella di distrarci. In realtà la canzone ha un significato anche profondo, ma rimane troppo tra le righe. O perlomeno è ormai molto inflazionato, per cui ormai non ci si accorge più quando emerge: il rock and roll del titolo sarebbe un sentimento, da conservare a qualunque età con la voglia di spaccare il mondo.

Tra le novità della settimana anche O sopravvivere o vivere, il singolo di Laura Bono. C’è tutto: vocalità straordinarie, grinta, orecchiabilità e persino un tormentone. Vivere ripetuto consecutivamente quattro volte a più riprese è infatti il concetto che rimarca vagamente la filosofia heideggeriana dell’essere anziché esistere. Laura Bono lo trasforma in chiave musicale, riferendolo all’amore. Il risultato è eccellente. Resta da capire perché le radio e i direttori artistici di Sanremo, dove Laura Bono manca dal 2006, negli ultimi anni non abbiano mai preso in considerazione una voce così. Altroché talent: meglio il talento. Con la o finale, come quello di Laura Bono appunto.

Massimiliano Beneggi