L’ospitata di Marco Columbro oggi 8 novembre a La Volta buona su Raiuno (la trasmissione della Balivo è sempre più in crescita grazie a un’identità ormai delineata che ha smussato le poche incertezze iniziali) è una boccata d’aria fresca per la televisione.

È un assioma che vale da quando esiste lo spettacolo: ciò che non si vede più da tempo, diventa incredibilmente nuovo quando viene riproposto. Così la presenza di Marco Columbro, che negli anni Ottanta e soprattutto Novanta imperversava in ogni trasmissione Mediaset, oggi ha regalato un grande momento di nostalgia. Ma anche di inevitabile rammarico per avere rinunciato a quel modo di fare spettacolo, rassegnandoci a una tv di qualità sempre inferiore. Chissà però quanti giovanissimi non sanno chi sia Columbro e cosa voglia dire guardare quei bei programmi che lui conduceva. Oggi, a distanza di anni, lo comprendiamo più di allora. Marco Columbro è figlio di una grande gavetta nata a teatro, quindi scelto da un piccolo schermo di cui è diventato autentico padre. Oggi potremmo dire patrigno. Modi educati, ma altresì pieni di ironia e straordinaria cultura: il Caro Maestro Stefano, nonché baffo più iconico degli anni Novanta, nella tv volgare e cacciarona di oggi non avrebbe più spazio.

Nell’intervista da Caterina Balivo, Columbro ha ricordato i suoi maestri e gli incontri che gli hanno cambiato la vita: Corrado, Raimondo Vianello, Enrico Valenti (autore e inventore dei pupazzi di Gruppo ‘80), Silvio Berlusconi.

Non dire mai ho sbagliato, rendi l’errore un momento di spettacolo”, gli suggerì Corrado. Una regola che sembra tanto facile, ma che per essere messa in pratica richiede grande talento e anche un po’ di esperienza. Quella che Columbro ha sempre saputo esprimere in una tv di cui oggi abbiamo grande nostalgia.

Parlando di Lorella Cuccarini, che gli ha mandato un video messaggio dicendogli “Mi manchi”, il conduttore e attore ha dichiarato “Lei è sempre molto occupata tra televisione e teatro. Io ho tralasciato il mondo dello spettacolo. Mi diverto a parlare di prodotti Green su Business24, perché in Italia ci sono grandi imprenditori di cui è giusto raccontare”. Poi ha aggiunto solleticando la curiosità del pubblico oltre che di Caterina Balivo: “Mi manca il teatro più della tv. Sto aspettando una proposta degna, perché se devo tornare lo faccio con una cosa bella”. Quindi si sbilancia: “Sto lavorando su un progetto che dirò. Mi hanno fatto una proposta interessantissima che aspettavo da anni: uno spettacolo tratto da un film molto noto”.

Marco ha cominciato con gli sceneggiati Rai, ha recitato anche in una piccola parte de Il bisbetico domato con Celentano, quindi è passato a Mediaset dove tra Paperissima e Buona domenica ha dato il via a un modo di fare spettacolo imitatissimo ma mai più replicato. Una cosa era vedere i giochi di Buona domenica nelle otto ore di diretta alternati a musica e interviste, altra cosa è vedere gli escape room di Liberi tutti, ma l’idea è chiaramente quella.

Ma perché ci siamo lasciati sfuggire uno come Columbro? Come siamo arrivati a dare così spazio ai social abbandonando il senso della gavetta (quasi sempre proveniente dal teatro)? Bentornato Marco, anche se il pubblico non si accontenterà più di una presenza pomeridiana su Raiuno. Ora lo rivogliamo sul palcoscenico: aspettiamo con ansia che il progetto si concretizzi.

Massimiliano Beneggi