Terminata la 12a giornata di Serie A, rieccoci col nostro consueto appuntamento di MusiCalcio, con cui facciamo una rapida cronaca dell’ultimo turno del campionato di calcio attraverso le canzoni di un commentatore speciale. Se la 12a giornata di Serie A avesse un volto musicale, quello sarebbe Due. Eccoci allora a sintetizzare le partite con la discografia di Elodie.

E’ un turno che inizia a creare qualche problema di troppo ad alcune squadre: le occasioni sprecate iniziano a diventare troppe ed è inevitabile pensare a trovare delle soluzioni immediate. In certi casi diventano drastiche, ma La bellezza del mondo calcistico è nell’imprevedibilità. Andiamo però con ordine.

Il derby di Roma termina a reti bianche: le emozioni le vivono i giocatori più che gli spettatori. In campo c’è tanto nervosismo: La cosa che rimane da dire, quindi, è il risultato delle ammonizioni, unico vero numero interessante. In questo senso 4-3 per i giallorossi.

Alla perfezione della carriera da calciatore, per Pippo Inzaghi si contrappone L’imperfezione della vita da allenatore. Continua a zoppicare la sua avventura sulla panchina della Salernitana: in vantaggio 2-0 a Sassuolo si fa rimontare da una doppietta di Thorstvedt. Occasione sprecata, finisce 2-2. E siccome il 2 è il numero della giornata, sono 2 le partite che regalano lo stesso risultato.

Lo fa anche il Milan, che si porta sul 2-0 in minuti a Lecce, in una sfida che dovrebbe rilanciare i rossoneri. Pioli però sbaglia ogni cambio, inserendo giocatori tutt’altro che motivati. Alla fine termina 2-2 con il Lecce vicinissimo persino al colpaccio dei tre punti. Per il Milan, in questa fase di campionato tra le due soste, solo 2 punti raccolti in 4 partite. L’Inter ora è a 8 lunghezze, mentre un mese fa era indietro di due. Per carità, ancora Non è la fine del girone, né l’Apocalisse e nulla è perduto, davanti c’è ancora Una strada infinita, ma ora non si può più sbagliare: alla ripresa contro la Fiorentina ci vorranno i tre punti. Per fortuna, dopo la vittoria sul Psg, in Champions’ sembra davvero Un’altra vita.

Ci sono poi altri Due (ovviamente) pareggi e, giusto per non sbagliare, in entrambe le gare il numero di reti è sempre due. L’Atalanta si perde in un possesso palla che non concretizza molto e solo nel finale acciuffa il pari contro un’Udinese molto più convinta.

L’1-1 tra Monza e Torino, invece, non arriva senza strascichi polemici: i granata reclamano un rigore su Lazaro che l’arbitro e il Var snobbano. La verità è che il rigore era netto, quindi i brianzoli ringraziano e sorridono

Il Genoa Una favola non è: domina tutta la gara contro il Verona, ma vince solo 1-0 e mostra ancora una volta lacune in un attacco poco finalizzatore sin da inizio stagione. Inutile però Pensare male: sono tre punti d’oro, per la classifica conta il risultato.

La Fiorentina vince il suo Derby dell’Appennino contro il Bologna. Indovinate con quante reti? Certo, due. La differenza tra le squadre la fanno la convinzione e anche un po’ le motivazioni di classifica. Bastano i soliti Bonaventura e Gonzalez a schiantare 2-1 i rossoblù. La Viola si rilancia e diventa quinta in classifica dopo tre sconfitte consecutive: In fondo non c’è motivo di pensare che gli uomini di Italiano non possano lottare anche per arrivare in Champions’.

Alla Juventus appare tutto Semplice: vince e convince 2-1 sul Cagliari di Ranieri. Sembra essere tornata ai Giorni bellissimi di qualche stagione fa, quando le vittorie “di corto muso” permettevano ai bianconeri addirittura di vincere il campionato. Sono in molti a credere la Juve favorita per lo scudetto, vista anche l’assenza di impegni infrasettimanali con le coppe. Vedremo: se sarà l’anno della rinascita, ogni successo Verrà da sé. Ma ciò che più conta è che i bianconeri sembrano aver trovato la quadra: ora sono secondi, veri rivali dell’Inter capolista. Il vantaggio della Juve è l’abitudine a quelle posizioni alte di classifica: di certo non soffrirà la Vertigine.

L’Inter non trova difficoltà: bastano due Proiettili, di Di Marco e Chalanoglu, e il Frosinone è annientato. Risultato scontato, ma fondamentale come tutte le altre partite. Comunque, fateci caso, anche con l’Inter il numero è sempre Due.

Non sono più i Giorni spensierati (ma non è detto che non tornino Mai più), di un anno fa per il Napoli che nel finale di una partita casalinga contro l’Empoli, tutta da vincere, si fa sorprendere e perde l’occasione di andare al terzo posto. In Tutto questo il Napoli sembra solo un Lontano parente della squadra Campione d’Italia della scorsa stagione: Politano e Simeone ci provano in tutti i modi ma sembrano Due anime perse in cerca di un’identità. Garcia con ogni probabilità sarà esonerato: la società sperava nelle dimissioni, ma in un Paese in cui nessuno dice “Tutta colpa mia“, anche l’allenatore spagnolo ha imparato bene le nostre abitudini. La Fine tra il mister e il Napoli sembra ormai imminente: Cannavaro o Tudor sono pronti a prendere le redini della squadra.

Dunque finisce la storia tra Garcia e il Napoli. Un po’ come nella canzone che Elodie ha portato quest’anno a Sanremo (Due appunto): un amore appena nato si interrompe dopo poco. In Due (scritta con Abbate, Ettore e Catitti) la protagonista rimprovera all’ormai ex partner di volere una donna diversa, che non è mai esistita. Verrebbe da pensare che pure De Laurentis non potesse pretendere da Garcia ciò che nemmeno alla Roma aveva mai saputo dimostrare, con un gioco totalmente assente. Così le cose sono due: lacrime del Napoli, lacrime di Garcia. Si leccano entrambi le ferite, con un campionato che per essere recuperato ha bisogno del miracolo di San Gennaro.

A volte, però, la fine è anche l’inizio per un nuovo successo. Elodie, per esempio, con questa canzone è arrivata nona a Sanremo, facendo molto bene in hit parade e continuando meglio ancora in estate con Pazza musica. Dunque, chissà: magari finisce qui il sogno del bis in campionato, ma l’Europa potrà dare risposte migliori.

Massimiliano Beneggi