Va in scena, al Teatro Gerolamo di Milano sabato 9 marzo alle 20 e domenica 10 marzo alle 16, Marianna Ucrìa, con la regia di Daniela Ardini.

Raffaella Azim e Francesca Conte, dirette da Daniela Ardini, portano al teatro Gerolamo il romanzo di Dacia Maraini, premio Campiello nel 1990, ambientato nella Sicilia del Settecento.

Foto di Filippo Maiani

In Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo, in un tempo scandito da impiccagioni, autodafé, matrimoni d’interesse e “Vai in convento!”, nasce Marianna, della nobile famiglia degli Ucrìa. “Sposare, figliare, fare sposare le figlie, farle figliare, e fare in modo che le figlie sposate facciano figliare le loro figlie che a loro volta si sposino e figlino…”, è il loro motto, e ci credono visto che la famiglia è riuscita a imparentarsi per via femminile con le più grandi famiglie palermitane. Marianna è sordomuta. Ed è costretta, a soli 13 anni, ad andare in sposa a suo zio. E viene investita “con rimproveri e proverbi” quando osa sottrarsi al suo ruolo di moglie. Lei è però diversa e saprà trovare la forza per elevarsi al di sopra della chiusura e della meschinità che la circonda.

Una storia ribaltata e memorabile e fin dalle sue prime pagine il romanzo di Dacia Maraini, vincitore nel 1990 del Premio Campiello, a lungo best-seller, immerge il lettore non solo nel clima cupo e pieno di contraddizioni della Sicilia del Settecento, ma nella forza, nel coraggio, nell’empatia, doti declinate al femminile.