Oggi Giorgio Gaber avrebbe compiuto 80 anni. Anzi, rifacciamo da capo. Oggi Giorgio Gaber compie 80 anni, tanti auguri Signor G! Per festeggiarlo, Milano gli dedica una targa, in via Londonio 28, la casa dove è nato lui, che cantava La risposta al ragazzo della via Gluck con la consueta ironia con cui poteva sfottere l’amico di sempre, Adriano Celentano. “Qui nacque il 25 gennaio 1939 Giorgio Gaber, inventore del Teatro Canzone. La sua opera accompagna vecchie e nuove generazioni sulla strada della libertà di pensiero e dell’onestà intellettuale”. Via Londonio 28 non è celebre su scala nazionale come lo è la famosa via dove c’era l’erba e ora c’è una città, ma per i milanesi è uno di quei luoghi di culto, di enorme orgoglio per chi si è visto tradurre in musica le vie di una delle città più importanti d’Italia. I condomini del palazzo hanno fatto richiesta di avere una targa intitolata a Gaber, che ricordi le sue origini, e il Comune ha accolto la richiesta inaugurando proprio oggi questo riconoscimento, alla presenza della moglie Ombretta Colli e della figlia Dalia.

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L’eredità di Giorgio Gaber va ben oltre il semplice ricordo: sono tanti oggi a vantare un teatro canzone che cominciò solo con il Signor G. Nessuno come lui e l’amico Jannacci ha mai più saputo cantare Milano all’Italia intera, raccontando aneddoti e vie a molti sconosciuti, ed è così solo merito suo se chiunque sa di cosa parla quando si cita il Giambellino dove abitava il Cerutti Gino. Ancora oggi Gaber è più che mai vivo in un’epoca in cui non si sa cosa stia combinando la politica ma l’unica vera necessità degli uomini è quella libertà come partecipazione.

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Oggi di partecipazione ce n’era tantissima in via Londonio: tutti lì a omaggiare l’amico dei milanesi, che con quel naso pronunciato e quella parlata dialettale è oggi quasi una maschera che ha sostituito Meneghino. È lui la vera icona milanese, quella che seppe cantare con Mina facendola divertire e mettersi in gioco come nessun altro, che ci ha insegnato quanto sia bello vivere le emozioni, non vergognarsi dell’amore e non aver paura quando ci si guarda innamorati con il viso che sta per arrossire. Giorgio Gaber ci parla ancora oggi di tutto: di politica, di sentimenti, di situazioni quotidiane come fare lo shampoo o manie compulsive come quella di controllare tre volte che i rubinetti del gas siano chiusi. E ci fa ancora ridere.

Massimiliano Beneggi