Storie di elegante umiltà. Ogni tanto, raramente, si possono raccontare. Questione di sincerità, verso quel pubblico con cui ha sempre mantenuto un rapporto di correttezza e verità. A parlare del calo di vendite di biglietti, prima di qualunque possibile speculazione di testate pseudo giornalistiche, è lo stesso protagonista. Luciano Ligabue, che il 28 giugno sarà a Milano allo stadio San Siro, su Facebook ha infatti apertamente espresso, senza amare recriminazioni, anzitutto il suo entusiasmo per essere tornato a cantare dopo la grande paura di due anni fa, quando un problema alle corde vocali lo costrinse a fermare il tour.
Ciao ragazzi, come va?
Allora: il tour è cominciato e se da un lato è vero che in alcuni stadi, a questo giro, l’affluenza di pubblico è inferiore alle previsioni dell’agenzia, dall’altro è anche vero che l’altra sera a Bari è stato meraviglioso ritrovarvi con tutta quella energia e passione e bellezza che solo voi sapete sprigionare.
Ne avevo bisogno visto che da un anno e mezzo non vi avevo davanti.
E ora, dopo la paura di non poter più cantare del 2017, è fantastico sentire la mia voce a pieno regime anche se (fortunatamente) sommersa dalle vostre.
La produzione (e quindi lo spettacolo) che stiamo portando in giro è una delle nostre migliori di sempre (e non verrà ridotta in nessuna situazione), la band è in formissima e il cantante c’ha più voglia che mai.
Stasera Messina.
Non vedo l’ora che arrivino le 21.
Grazie, ragazzi.
Vi abbraccio
Luciano
Un bel messaggio, di affetto e ringraziamento ai suoi fan che l’hanno sempre sostenuto. Certo Liga non è in affanno, le vendite dell’album lo confermano, ma fa male pensare che chi acquista biglietti per i concerti sia disposto piuttosto a spendere soldi per sentire i fenomeni della trap piuttosto che uno dei più grandi rocker pop italiani. Colpa della crisi economica? Colpa di un genere troppo uguale a se stesso negli anni? O forse ci sono troppe alternative nel panorama musicale ormai, e i sold out diventano sempre meno? Liga non perde lo zoccolo duro dei suoi fan, e di sicuro dopo questo messaggio in tanti si sveglieranno dal torpore per riempire gli stadi in questo Start tour. Perché Ligabue non appartiene solo a generazioni passate, continua a piacere e a entusiasmare enormemente come ha fatto a Bari. Di solito si tende a enfatizzare i numeri dei presenti ai concerti, narrando di indiscutibili successi e attendendo che siano i giornali a parlare di flop. La politica insegna: le piazze sono sempre piene anche quando sono deserte. Stavolta lo ha fatto lui, con l’onestá morale e la trasparenza che mette nelle canzoni. Più entusiasta per chi c’era che deluso per gli assenti. Chapeau Luciano.
Massimiliano Beneggi