Dal 19 al 21 ottobre, al Teatro Parenti di Milano, è in scena L’amaca di domani, di e con Michele Serra. La regia è di Andrea Renzi. Una produzione SPA Live in collaborazione con Teatri Uniti.

Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono condannate a parlare?

Le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, sono le protagoniste di questo monologo teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente. 

Il nucleo è tratto dal libro “La sinistra e altre parole strane”, nel quale Michele Serra apre al lettore la sua bottega di scrittura. Strada facendo, il testo si è arricchito di considerazioni su un mestiere faticoso e fragile: scrivere.

Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. L’analisi del testo (text-mining) incombe: aiuta Serra a dipanare la matassa della propria scrittura, ma gli fornisce anche traccia delle proprie debolezze e delle proprie manie.

Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia. 

Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.

Comunicato stampa ufficiale

Lo spettacolo ha orari differenti nei tre giorni: martedì alle 20, mercoledì alle 19.45, giovedì alle 21.