Il primo turno infrasettimanale di questo campionato di Serie A, riporta la classifica in pieno equilibrio. Chi pensava che l’Inter stesse già scappando dopo sei giornate si deve ricredere. Noi, come sempre, proviamo a dare una lettura calcistica in chiave canora. Se la sesta giornata di serie A avesse un volto musicale, quello sarebbe Domenica, di Achille Lauro. E’ lui dunque il nostro commentatore speciale di questo venerdì.

SANREMO, ITALY – OCTOBER 17: Achille Lauro poses before the Tenco Prize 2019 at Teatro Ariston on October 17, 2019 in Sanremo, Italy. (Photo by Roberto Finizio/Getty Images)

Cominciamo dalla Juve: la vittoria sul Lecce per 1-0 è tutto sommato anche riduttiva rispetto a quanto visto in campo, ma di sicuro per i bianconeri Dio c’è. Nel momento che rischiava di essere già troppo delicato all’inizio di questo campionato, i bianconeri tirano fuori la grinta. E’ abbastanza chiaro che la società non abbia in serbo grandi investimenti per il mercato di gennaio, ma Dove il denaro non può arrivano impegno e buona volontà. Chiesa è la pedina vincente di questa Juve che col Sassuolo era semplicemente tornata alla concretezza con cui sembrava di rivivere Di nuovo maggio. Di fatto i neroverdi hanno nove punti e sei li hanno conquistati contro le grandi: tre contro la Vecchia Signora, altri tre contro l’Inter. Anche i nerazzurri tornano alla realtà dopo essersi travestiti da extraterrestri nel derby di dieci giorni fa. Si poteva pensare a una sfida che vedesse contrapposti La Bella e La Bestia: forse era così, ma nei panni della prima c’era il Sassuolo. Inter costretta a un bagno di umilità (anche se i gol più belli di questa serie A, ogni turno li segna sempre la squadra di Inzaghi). Si capisce ad ogni modo che ora e per sempre in questo campionato ci sarà una sfida almeno a tre. Il Milan c’è eccome: 3-1 a Cagliari in rimonta, con un gran gol di Loftus-Cheek e primato riconquistato insieme ai cugini. Diavoli in paradiso, mentre la squadra di Ranieri rischia di essere la Cenerentola del torneo.

Si riprende il Napoli, dopo i punti persi per strada e le polemiche social con Osimhen nell’ultimo Maledetto lunedì appena trascorso. No Twitter, no Instagram: parola solo al campo e concentrazione. Ora sono solo 4 le lunghezze che lo separano dalla vetta, grazie al perentorio 4-1 sull’Udinese.

Stesso risultato per il Genoa nel posticipo di giovedì sera contro la Roma: ora da Mourinho ci si potrebbe attendere di tutto, anche la parola “scusa“, difficilmente nel suo vocabolario.

Non basterà lo Zucchero per fare andare giù la pillola del pareggio ai tifosi della Fiorentina, che sullo 0-1 già sognavano guardando la classifica che li vedeva a 13 punti con la Juventus. Invece finisce 1-1 col Frosinone e sono altri due punti persi come contro il Lecce.

Nessuno segna in Monza-Bologna, mentre Lazio e Atalanta ingranano vincendo su Torino e Verona. Tutto questo sembra descrivere un campionato pronto al riposo, in realtà è solo un prequel della già imminente settima giornata, che prenderà il via con Lecce-Napoli, per proseguire Sabato sera con Milan-Lazio e Salernitana-Inter.

In definitiva, questo sesto turno di campionato infrasettimanale passa troppo in fretta. Come un giorno di festa, come fosse Domenica, per dirla con il brano portato a Sanremo da Achille Lauro nel 2022. Una canzone con la quale il cantante voleva sottolineare l’importanza di essere liberi e divertirsi nel giorno domenicale. La serenità di un giorno qualunque veniva così trasportata all’idea di essere come fosse domenica. Lui riportava tutto, provocatoriamente, al paragone con film porno, ai romanzi rosa, alla musica anni ’60. Per i tifosi di calcio, in fondo, non è molto diverso: ogni giorno in cui ci sia il calcio, che sia martedì, mercoledì o giovedì, è bello come se fosse domenica. Certo Achille esagerò un tantino nella provocazione: si esibì sul palco dell’Ariston versandosi dell’acqua sulla fronte, come se si stesse battezzando. Le polemiche, ovviamente, non mancarono: l’Italia si divise su quella performance. Un po’ come sugli infrasettimanali: c’è chi li ama e chi li odia. La sacralità del calcio domenicale, qualcuno, vorrebbe non toccarla mai…