Sanremo 2024, lo abbiamo detto e ripetuto, sarà anche un dovuto omaggio a Toto Cutugno. Non solo lui però.

Nel 2023 sono morti tanti artisti legati alla storia del Festival di Sanremo. Accade sempre che poi ci sia qualche dimenticanza, dovuta talvolta alla fretta di chiudere la serata finale (così venne dimenticato Stefano D’Orazio nel 2021, poi ricordato nel 2023) talvolta alla troppa ansia della diretta. Tuttavia le critiche non mancano mai quando si dimentica l’omaggio a una persona scomparsa, specie in edizioni dalle serate così lunghe e ricche di ospiti come quelle di Amadeus.

L’anno scorso ci si dimenticò di salutare Gino Landi, morto pochi giorni prima della kermesse, il 17 gennaio: straordinario regista oltre che coreografo, aveva diretto diverse edizioni del Festival di Sanremo nell’epoca anni ‘90 di Pippo Baudo. Non bastò per essere ricordato.

Vogliamo dunque semplificare il lavoro del direttore artistico, ricordando i personaggi scomparso nel 2023 con una storia legata al Festival di Sanremo.

Non ci si potrà dimenticare naturalmente di Franco Migliacci, paroliere anzitutto di Nel blu dipinto di blu ma anche di tantissimi altri successi italiani (solo citando Sanremo si potrebbero ricordare, per esempio, Che sarà, Ancora, Addio…Addio, Il cuore è uno zingaro. Il poeta è morto lo scorso 15 settembre.

Partecipò solo nel 1996 ma fece grande scalpore con Sulla porta il cantautore Federico Salvatore, scomparso il 19 aprile 2023. Quasi trent’anni fa cantava un brano su un uomo che confessava la sua omosessualità. Un pezzo molto toccante e commovente, fortemente voluto da Pippo Baudo, per avere a Sanremo un cantautore come Salvatore, capace altresì di usare tanta ironia.

Una sola partecipazione anche per Francesco Nuti, che pure fece la storia in quell’edizione 1988. Cantava Sarà per te, brano scritto da Riccardo Mariotti e che fu poi ripreso anni dopo nientemeno che da Mina. Nuti è morto il 12 giugno 2023.

Sarebbe opportuno ricordare anche Paolo Zavallone, ex Squallor meglio noto come El Pasador, nonché direttore d’orchestra nel 1978. È morto il 20 giugno 2023. A proposito, nel 2023 è venuta a mancare anche Isa Barzizza, figlia del celebre direttore d’Orchestra Pippo Barzizza. Anche se di striscio, può essere l’occasione per ricordare anche lui, morto 30 anni fa esatti.

Alberto Radius partecipò a Sanremo nel 1972, quindi nel 1992 e nel 1994 con la Formula 3. Sfortunata invece la sua ultima partecipazione da autore nel 2008, quando il suo brano, Musica e parole, regalato a Loredana Bertè fu squalificato in quanto plagio di un altro brano già edito. In realtà era sempre una canzone composta da lui, con parole diverse, che non sapeva essere stata incisa e depositata alla Siae da un’altra cantante. È morto pochi giorni dopo lo scorso Festival: il 16 febbraio 2023.

Per ognuno di questi artisti basterebbero cinque minuti a testa. In una kermesse che chiuderà ogni sera alle 2 è un’impresa più che possibile.

Se poi si parla di anniversari, quest’anno saranno 10 anni dalla morte di Giorgio Faletti (nonché 30 anni dal suo secondo posto a Sanremo con Signor Tenente) e di Mango (che ovviamente sarà ricordata dalla figlia Angelina, in gara quest’anno). Non ha mai preso parte a Sanremo, ma un Festival della musica che si rispetti eventualmente non potrà scordarsi di Claudio Abbado, morto anche lui nel 2014.

Saranno anche 20 anni dalla morte di Giuni Russo, Nino Manfredi, Ray Charles, nonché 30 da quella di Domenico Modugno. Uno di quelli che andrebbe ricordato ogni anno per ciò che ha dato al Festival di Sanremo. Un po’ come Claudio Villa, di cui ricorre il quarantesimo anniversario dall’ultima partecipazione a Sanremo (come ospite).

Amadeus dunque è avvisato: segua questo vademecum e nessuno si offenderà!

Massimiliano Beneggi